vacanze in Villa Palumbo

Cous Cous Fest

10.08.2012 17:25

 

La 16° edizione del Cous Cous Fest si svolgerà a San Vito Lo Capo dal 24 al 29 Settembre 2013
"Aspettando il Cous Cous Fest" dal 21 al 22 Settembre

Cous Cous Fest 2013

La prossima edizione della manifestazione, la sedicesima, è in programma a San Vito Lo Capo dal 24 al 29 settembre. Quest'anno il festival sarà preceduto da una novità, una due giorni dal titolo "Aspettando il Cous Cous Fest" che animerà la cittadina con degustazioni e concerti sabato 21 e domenica 22 settembre, nel weekend precedente alla kermesse. Saranno nove i paesi partecipanti alla gara gastronomica internazionale, cuore dell'evento, e ogni sera piazza Santuario ospiterà concerti e spettacoli gratuiti con artisti di livello nazionale. Non mancheranno i momenti di approfondimento con gli appuntamenti di Café le cous cous, il talk show del festival, e quelli dedicati alla gastronomia di qualità che vedrà esibirsi chef stellati del panorama italiano tra cui Filippo La Mantia.

La rassegna vede come protagonista il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, simbolo di apertura, meticciato e contaminazione. Protagonista indiscusso dell’evento è il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, simbolo di apertura, meticciato e contaminazione. Una gara gastronomica tra chef di nove paesi, momenti di approfondimento dedicati ai cous cous del mondo, incontri culturali, talk show e seminari. E, come ogni anno, non mancheranno momenti di puro divertimento, con spettacoli di grandi artisti e concerti che, sempre nel segno della multiculturalità, animeranno le serate dell’evento. Il tutto nella splendida cornice di questa cittadina che con il suo clima caldo, il suo mare cristallino e la bellezza delle sue spiagge è la location ideale per prolungare un altro po’ il piacevole relax delle vacanze estive.
Tra gli ospiti dell’evento Fede&Tinto di Decanter su Rai Radio2 e Vladimir Luxuria che condurranno le serate del festival.

Il programma definitivo è in fase di definiziaone


Paolo MarchiNove Paesi in gara di cous cous
Torna Paolo Marchi, giornalista enogastronomico e ideatore di “Identità Golose”, il primo congresso italiano di cucina d’autore, alla guida della giuria tecnica internazionale che valuterà i cous cous proposti dagli chef partecipanti alla gara gastronomica internazionale, cuore della rassegna, la sua anima più allegra e colorata. Nelle cucine di San Vito Lo Capo si incrociano lingue, culture e religioni diverse all’insegna della multiculturalità e dell’integrazione culturale attraverso il cibo.
Gli chef sono provenienti da Costa d'Avorio,Egitto, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia. In squadra per l’Italia ci saranno due chef sanvitesi, Piera Spagnolo e Katia Abrignani insieme a Fabrizio Ferrari, proprietario e chef del ristorante “Al Porticciolo 84” a Lecco, una stella Michelin, vincitore del Cous Cous Fest Preview, l’anticipo dell’evento che si è svolto a San Vito Lo Capo dall’1 al 3 giugno scorsi.Le “sfide” saranno ad eliminazione diretta. Oltre ad essere votati da una giuria tecnica i piatti saranno valutati anche dalla gente comune: una giuria popolare, formata da circa 80 visitatori della manifestazione, voterà il proprio preferito.
 

Villaggio gastronomicoIl villaggio gastronomico
Le ricette più stravaganti, i sapori della tradizione ma anche fantasiose ricette a base di semola di Bia Spa. Al villaggio gastronomico si trovano oltre 30 ricette di cous cous. scegliere sarà il momento più difficile! Nel menu anche i dolci più golosi della tradizione siciliana, abbinati ad etichette selezionate. Si chiama Cous Cous Square la nuova area che apre i battenti a piazza Marinella, interamente dedicata alla degustazione del cous cous dove assaggiare le diverse ricette, assistere alla preparazione del cous cous e imparare a incocciare la semola attraverso laboratori gastronomici permanenti. Una maxi area che ospita tre case del cous cous e ben 400 posti a sedere.
Il villaggio gastronomico, aperto dalle 12 alle 24, ospita le “Case del cous cous”, i tradizionali punti di degustazione, tutti in stile arabo. Quest’anno aprirà i battenti un nuovo villaggio del gusto in . Ci sarà spazio per le ricette della tradizione trapanese, quelle del Maghreb, le varianti mediterranee e dei Paesi esteri. Degustazioni anche presso “Al Waha”, la tenda araba allestista sulla spiaggia. Il cous cous sarà abbinato ad un dolce siciliano e ad un bicchiere di vino.

Live showLive show
Ogni sera un artista diverso nel nome della contaminazione di musiche e suoni. Perché il viaggio non è solo questione di “visioni”. Sono i rumori, i ritmi, le melodie del prossimo che costruiscono la varietà del mondo, che incontrandosi si fondono. E la musica del Cous Cous Fest, da quindici anni ormai, non fa che ricordarlo. Da martedì a domenica ogni sera un artista diverso e, nel weekend, il dj set. In programma: Fiorella Mannoia, Edoardo Bennato, Mario Venuti, Goran Bregovic ......

 

VillaggioL’expo village
All’expo village, dalle 17 alle 24, è possibile immergersi in un coloratissimo mercato, un vero e proprio suq, alla scoperta dell’artigianato e dei manufatti tipici dei paesi in gara e siciliani in particolare.
 

 

Cous Cous labCous Cous Lab
Cous Cous lab è il “contenitore” culturale e di approfondimento per i visitatori della rassegna e comprende lezioni di cucina, laboratori gastronomici, talk show, tavole rotonde e incontri a tema.
Tornano anche le “Electrolux Experience”, firmate da Electrolux Professional, main sponsor della rassegna, uno dei leader mondiali nella produzione e distribuzione di soluzioni professionali destinate al settore della ristorazione e dell’ospitalità. L’iniziativa vede protagonisti chef stellati nazionali, talenti emergenti e star dei fornelli regionaliche esprimeranno il loro estro d’autore in laboratori del gusto a numero chiuso.
 

Café le cous cous
Prima di lasciare spazio alla musica, ogni sera sul palco in piazza Santuario arrivano gli ospiti di Café le cous cous, il talk show del Fest, condotto da Vladimir Luxuria.

Infoline: Ufficio turistico di San Vito lo Capo, tel. 0923 974300.
 

 

Ricette Cous Cous

Il cous cous, piatto giramondo, unisce in sé il globale e il locale. Ovunque sia approdato, in giro per il mondo, il piatto ha sposato le caratteristiche del territorio, legandosi profondamente alle tradizioni, religiose e conviviali dei popoli e diventando, volta per volta, maftoul, kseksou, cuscus, cascasa, sekso, kskso, kuskus, kuski, burgul o tabouleh.
Questa tradizionale pietanza a base di semola di grano, cotta a vapore, servita con un bouillon aromatico arricchito del sapore delle verdure di stagione, legumi, aromi e spezie, carne o pesce, rappresenta da sempre il piatto simbolo della cucina maghrebina, specie nei giorni di festa. Il cous cous, nonostante l'eterogeneità delle tradizioni, conserva una natura conviviale: un unico piatto rotondo dal quale tutti possono attingere semplicemente con le mani dopo il rituale Bismallah ("in nome di Dio"), o, al massimo, con pane lievitato prendendo un pezzo di carne o di verdure e formando una pallina con la semola. Il Corano, a tal riguardo, dispone addirittura che il cous cous vada mangiato con le so¬le tre dita della mano destra, per distinguersi dal diavolo che mangia con uno, dal Profeta con due e dall'ingordo che ne usa cinque. Il termine cous cous indica sia la "semola" che il piatto completo, nella sua terra d'origine, dal Marocco alla Libia. Questa semola si presta a una varietà infinita di piatti: da quello più semplice con lo smen, un burro "fermentato" e un bicchiere di latte cagliato, ai ricchissimi cous cous delle feste di matrimonio e di ricevimento. Si tratta di una specialità presente in innumerevoli versioni regionali e stagionali dal Marocco alla Libia, dall’Algeria alla Tunisia. Ma superato l'Egitto, se ci spostiamo nel Mediterraneo verso il Medio Oriente o nell'area turco balcanica, i chicchi di semola assumono altre forme e denominazioni e sono spesso sottoposti ad un diverso procedimento di lavorazione e cottura. Un piatto locale, dunque, il cous cous, ma al tempo stesso globale: non partecipa all’omologazione del gusto ma si esprime in tante e diverse contaminazioni territoriali. >>> leggi ricetta cous cous

..a San Vito Lo Capo, Cous Cous

(da Enzo Battaglia - nella foto sotto - Mare: storie, cose ed emozioni, Campo Editore, 2002)

eNZO BATTAGLIAPuoi avanzare tutti i pretesti di questo mondo, ripeterti che per te è un cibo nuovo, che potrebbe risultarti eccessivamente piccante, che non è per niente indicato per lo stato di perenne cura dimagrante che ossessiona la tua vita, puoi far finta di ignorarlo nelle carte dei ristoranti... Al momento di decidere, provi persino piacere nel pronunziare il suo nome.
A San Vito Lo Capo, cous cous.
Cous cous di pesce.
Qui è consacrato piatto tipico e ogni anno, a settembre, ha il suo bravo festival con una manifestazione di assoluto rispetto, che travalica gli ambiti angusti della gastronomia, per assurgere a significati di politica aggregante tra i popoli di civiltà mediterranea.
A me il cous cous piace, ma ciò che mi entusiasma di più è l'atmosfera da cous cous che accompagna la pietanza. Sì, perché non è come la bistecca che tu tiri dal frigo e, via bistecchiera, butti in tavola nella meccanica noncuranza dell'obbligo nutrizionale. Il cous cous è altra cosa, e ti richiede tutta una fase preparatoria, farcita di desiderio, pazienza e amore per una cultura che ti sta nascosta dentro, e che ti diventa indispensabile tirare fuori.

Ecco, un buon cous cous nasce già in questa fase preparatoria: nella scelta del pesce da zuppa, nella ricerca degli aromi, nella consapevolezza che se lo vuoi per il pranzo, la semola devi lavorarla ('ncucciarla) di buon mattino, quando le tue energie hanno ancora sapore di freschezza, più di quel pesce e di quelle spezie che hai davanti.
Devi accettare e condividere la flemmaticità di un incessante movimento rotatorio delle dita che 'ncoccianu la semola di grano duro con un filino di acqua salata, e che continuano con la cannella in polvere, il pepe nero e il trito di mandorle, aglio, cipolle, prezzemolo e olio d'oliva, come invocazioni musulmane una dopo l'altra sui grani di un rosario.
Opera d'arte nemica della fretta, lo capisci subito. Anche per quell'ora e mezza abbondante, che richiede la cottura a vapore. E poi, il lungo riposo, dopo averlo bagnato con brodo di pesce.

Lento, flemmatico, sedentario e solare, questo è il cous cous, come gli Arabi che ce lo hanno trasmesso, come quella millenaria abitudine all'attesa sedentaria di cui siamo impastati.
Per tutto questo, ho sempre ritenuto che il cous cous non possa essere confinato nella pseudo nobiltà dei piatti da festa. Il cous cous lo puoi fare solo quando ne hai voglia, quando ti senti ispirato.
Così, può succedere che la Pasqua abbia un pasticcio di lasagne qualsiasi, e un insignificante martedì di periferia si goda la calda solarità di un piatto di cous cous.

Enzo Battaglia gestisce il ristorante "La Casa del Cous Cous" in Via Principe Tommaso a San Vito Lo Capo

la descrizione o rimuovere l'evento.

Contatti

Alloggi Valderice Trapani

cesarina.vip@alice.it

Via Francesco Pellegrino (ex Baglio Cappottelle) San. Andrea Valderice

349/3386035

Cerca nel sito

© 2013 Tutti i diritti riservati.

Crea un sito gratisWebnode